Mielopatia Spondilogena Cervicale
La colonna cervicale è costituita da sette vertebre impilate una sopra l’altra con interposto il disco
cervicale che funge da cuscinetto ammortizzante. All’indietro la vertebra è costituita da un arco
posteriore (lamine e spinose) e dalla presenza di piccole articolazioni chiamate “faccette articolari”.
Con l’invecchiamento il disco inizia a degenerare e progressivamente anche le articolazioni
posteriori. Questo è un processo naturale, fisiologico e viene definito “Spondilosi Cervicale”. In
alcune persone tale processo e più pronunciato e può portare ad avere disturbi. Quando si arriva
all’interessamento ed alla compressione del midollo spinale si determina una “mielopatia
spondilogena cervicale”.
Mielopatia cervicale: E’ un insieme di segni e sintomi che compaiono quando si verifica una
lesione/compressione midollare. Può essere acuta (improvvisa) o progressiva (all’inizio di difficile
determinazione).
Sintomatologia:
Benchè i problemi inizino dalla degenerazione della colonna, non sempre la cervicalgia è presente,
ma più spesso sono interessati gli arti superiori ed inferiori.
Agli arti superiori si può presentare con debolezza nelle mani con difficoltà a lavorare con le stesse,
formicolio diffuso (parestesie), disturbi di sensibilità. (difficolta a maneggiare gli oggetti, come
sollevare una tazzina da caffè o abbottonarsi).
Agli arti inferiori la sintomatologia inizia con una difficolta nella corsa. Le gambe diventano
progressivamente rigide e “nervose” con progressiva difficolta anche nel cammino (Paraparesi
atasso-spastica) con la necessità di controllare il movimento della gambe con la vista fino alla
completa impossibilità alla mobilizzazione della gambe (Plegia). Riflessi molto accentuati e
comparsa di riflessi patologici.
Cause della Mielopatia cervicale:
Due possono essere le cause principali e più frequenti
1) Ernia discale cervicale con compressione midollare (spesso causano una mielopatia acuta)
2) La degenerazione cronica del collo - anche a più livelli, la presenza di becchi osteofitosici
conducono ad una riduzione progressiva dei diametri canalari con compressione midollare.
Meno frequentemente la mielopatia può essere dovuta a:
1) tumori della colonna intra/extramidollari
2) eventi traumatici
3) Infezioni
4) Lesioni vascolari
5) Malattie neurologiche (Sclerosi multipla, SLA…..)
Diagnosi:
La diagnosi di mielopatia è soprattutto clinica e si basa su un attento esame neurologico alla ricerca
di alterazioni di forza e sensibilità ai quattro arti, all’alterazione dei riflessi osteotendinei
(notevolmente accentuati) e alla presenza di riflessi patologici.
Alla disgnosi clinica si associa un studio Neuroradiologico e neurofisiopatologico adeguato che
comprende:
- RX cervicale e TC cervicale: permettono di valutare i diametri canalari e la presenza di
fenomeni degenerativi ossei (osteofitosi ed ossificazione del legamento longitudinale
posteriore).
- RMN cervicale: esame più indicato e da eseguirsi nella quasi totalità dei casi quando
possibile. Permette di visionare in dettaglio la degenerazione discale i diametri canalari,
l’eventuale compressione midollare con alterazioni di segnale all’interno dello stesso
espressione radiologica della mielopatia.
- Esecuzione di esami neurofisiologici: esecuzione di Potenziali evocati Somato-Sensitivi
(PESS), Potenziali evocati Motori (PEM) e elettromiografia dei quattro arti (EMG),
permettono di evidenziare la presenza di alterazioni della conduzione nervosa a livello delle
vie nervose lunghe centrali o in periferia (nervi).
TRATTAMENTO:
Il trattamento dipende dalla gravità della sintomatologia, dal tipo di sintomo e dei segni
evidenziati e dalle immagini neuroradiologiche.
- Se la sintomatologia non è grave e/o clinicamente non si evidenziano danni significativi
- Se la sintomatologia evidenziata è tale da procurare una disabilità (anche in fase iniziale)
- Se la sintomatologia non è così grave ma gli esami eseguiti evidenziano un marcata
neurologici il consiglio è un approccio conservativo con attento monitoraggio
neurologico ed esami neuroradiologici a distanza.
è preferibile e raccomandato un approccio chirurgico.
compressione midollare tale da ipotizzare un progressivo ulteriore rapido peggioramento
nel periodo successivo, si raccomanda l’opzione chirurgica.
La chirurgia è sempre necessaria??
In genere se la mielopatia non viene trattata spesso questa peggiora nel periodo successivo. È
difficile predire quanto sia questo tempo. Molto spesso la chirurgia non è in grado curare la
sintomatologia mielopatica perché il midollo risulta essere troppo danneggiato. L’obiettivo della
chirurgia è bloccare il progressivo peggioramento neurologico della funzione midollare. Il recupero
delle funzioni neurologiche perse prima dell’intervento non sempre, molto raramente si riesce a
raggiungere (conseguenza del danno midollare irreversibile legato alla compressione dello stesso
precedente all’intervento).
TRATTAMENTO CHIRURGICO:
Ci sono tre possibili approcci chirurgici e l’utilizzo di uno di essi dipende dalla condizione
anatomica che ha condotto alla sofferenza midollare:
- Approccio posteriore con LAMINECTOMIA: decompressione del midollo spinale con
rimozione della porzione più posteriore delle vertebre e del canale vertebrale (Lamine). Una
variante è la “Laminoplastica”.
- Approccio anteriore con discectomia anteriore e posizionamento di sostituto di disco
(gabbietta) ed eventuale fissazione con placca in titanio fissata con viti somatiche.
- Approccio anteriore con Somatectomia cervicale e fusione: prevede la rimozione di uno o
più corpi vertebrali con ampia decompressione anteriore e fusione ossea con sostituti di
corpo verebrale.




